Quest’anno brinderemo alla vigilia con i nostri amici e la tecnologia verrà in nostro soccorso per organizzare una tombolata virtuale con zabaione e panettone. Il tipico dolce milanese vanta origini che sfumano nella leggenda. Tra le tante versioni, questa sembra essere la più accreditata.
Ludovico il Moro incaricò il suo cuoco di fiducia di preparare un pranzo di Natale coi fiocchi, un banchetto tanto sontuoso che i suoi ospiti non avrebbero dimenticato. Indaffarato tra pietanze prelibate, il cuoco dimenticò il dolce che aveva preparato nel forno, tanto che ne uscì carbonizzato. A salvarlo da una crisi di nervi intervenne Toni, il giovano sguattero aiutante. Durante la mattina aveva preparato a sua volta un dolce con gli avanzi della dispensa: farina, uova, burro, scorza di cedro e qualche uvetta.
Titubante, ma senza alternativa, il cuoco portò in tavola il dolce e aspettò la reazione degli ospiti. Tutti ne furono entusiasti e al duca, che chiese quale fosse il nome di quella leccornia, rispose: «L’è ‘l pan del Toni», o come ci suona più familiare, panettone.
Jingle Bells è il pezzo che chiude la playlist natalizia, ma prima di lasciarvi, vogliamo regalarvi un’altra curiosità con la quale lascerete tutti i vostri amici a bocca aperta. Jingle Bells non è solo una delle canzoni più conosciute al mondo, ma anche la prima ad essere stata cantata nello spazio da due astronauti statunitensi, Tom Stafford e Wally Schirra, che il 16 dicembre del 1965 la intonarono con l’aiuto di un’armonica e di alcuni campanelli.